Abadín è un piccolo comune rurale nella provincia di Lugo, in Galizia, conosciuto per essere una tappa del Cammino di Santiago del Nord. Pur non essendo una destinazione turistica di massa, offre al pellegrino paesaggi verdi e tranquillità nel cuore della Terra Chá lucense, oltre ad alcuni punti di interesse storico e culturale che vale la pena scoprire.
Questo territorio dedito all’allevamento e all’agricoltura offre una pausa al camminatore dopo le montagne della Mariña lucense, permettendo di “purificare i polmoni” con il suo aria pura e l’ambiente naturale circostante. Di seguito, esaminiamo cosa vedere ad Abadín e dintorni.
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Abadín nel Cammino del Nord
Il Cammino del Nord (o Cammino della Costa) attraversa questo borgo già nel tratto finale verso la Cattedrale di Santiago. Questo ultimo tratto jacobeo entra in Galizia da Ribadeo e passa per località ricche di storia come Lourenzá e Mondoñedo. Prosegue poi verso Gontán e Abadín prima di arrivare a Vilalba.
In effetti, si trova proprio ai piedi del Cammino di Santiago, luogo di passaggio utilizzato da secoli da pellegrini e mercanti. Non sorprende quindi che in questa zona si conservino importanti esempi di patrimonio religioso antico, vista la storica affluenza di camminatori.
Siamo nella comarca di A Terra Chá, dal rilievo dolce e dalle verdi praterie, dove l’attività principale è l’allevamento. Questo si riflette nel paesaggio: sentieri tra pascoli, boschetti autoctoni e villaggi sparsi. Abadín è un centro piccolo, ma dispone dei servizi base per il pellegrino.
Molti pellegrini qui apprezzano la calma rurale dopo tappe impegnative in montagna. Inoltre, valorizzano dettagli come l’ospitalità locale e la possibilità di riposo nell’Area Ricreativa di Gontán, uno spazio verde ideale per picnic e relax.
Pur non essendo un luogo famoso come altri punti di riferimento jacobei, offre una bella esperienza della Galizia interna. I suoi paesaggi fanno parte della bellezza del Cammino del Nord: a nord si scorge il massiccio di O Xistral, le cui montagne avvolgono la zona, e a sud si estende la grande pianura lucense (chaira).
- Consiglio: se stai pianificando il tuo percorso lungo il Nord, ricorda che esistono aziende specializzate in viaggi Camino de Santiago che possono aiutarti con la logistica (alloggi, trasporto zaini, ecc.), facilitando la tua esperienza da pellegrino.
Luoghi di interesse ad Abadín e dintorni
Abadín è un luogo modesto dal punto di vista monumentale, ma custodisce alcuni angoli di interesse storico che il pellegrino curioso può apprezzare durante il passaggio.
- Chiesa di Santa Maria: è la principale attrazione locale e si trova lungo il percorso. Si tratta di un tempio di origine romanica del XII secolo, giunto fino a noi senza grandi ristrutturazioni successive.
Della costruzione originale si conserva principalmente la facciata, con un semplice arco a tutto sesto nella porta e un bellissimo rosone che la corona. Sopra il frontone si erge una tipica espadaña barocca a doppia campana, che attira l’attenzione del pellegrino avvicinandosi. All’interno, la chiesa presenta un’abside riformata nel XVI secolo in stile gotico isabelino, includendo una cappella maggiore di quell’epoca, così come un altare rinascimentale che abbellisce l’altare. Questo equilibrio tra la struttura romanica originale e gli aggiunti gotici conferisce un fascino particolare al piccolo santuario.
Nel sagrato anteriore, inoltre, il viandante troverà un cruceiro di pietra del XVIII secolo, uno di quei crocifissi scolpiti così tipici del paesaggio galiziano.
Non offre solo un luogo di raccoglimento spirituale, ma anche un belvedere naturale: essendo situata su una collina, domina una splendida vista sulla valle e le montagne coltivate che la circondano.
- Ponti storici di Romariz: il comune di Abadín è attraversato da diversi ruscelli e fiumi minori, sui quali sono stati costruiti ponti già in epoca medievale per facilitare il passaggio di persone e merci. Due di questi antichi ponti in pietra sono ancora ben conservati nella parrocchia di Romariz.
Uno di questi è il noto Ponte Vella di Martiñán, un ponte di origine medievale (ricostruito nel XVII secolo) che attraversa il fiume Batán segnando il confine con Vilalba. Se il pellegrino continua la tappa verso Vilalba, infatti, passerà vicino a questo ponte nel villaggio omonimo, potendo ammirare la sua architettura tradizionale in pietra e l’ambiente naturale circostante.
- Romariz: per chi ha tempo ed energie, avvicinarsi a questa parrocchia (a pochi chilometri deviando dal percorso principale) permette anche di conoscere la Chiesa di San Xoán di Romariz. È un tempio romanico del XIII secolo recentemente restaurato, che mostra la persistenza dell’arte medievale nelle parrocchie rurali della zona.
- Non molto lontano, nella parrocchia di Montouto, si trovano le rovine della antica chiesa di Santa María (XVI secolo). Oggi è abbandonata, ma ha un interessante cimitero annesso dove spicca un fonte battesimale gotico finale.
- Patrimonio archeologico: nonostante le dimensioni, il luogo custodisce vestigia di epoche molto anteriori al Cammino. Nei suoi monti e prati sono stati trovati resti preistorici come il dolmen di Romariz o le strutture di diversi castros (insediamenti celti) in luoghi come Os Castros, Fraiás (Moncelos), Abeledo o lo stesso Romariz.
Si segnalano inoltre formazioni rocciose leggendarie come le Penas da Abaladoira e A Pena do Petitore, legate a antiche credenze locali. Ci sono anche monumenti megalitici nella parrocchia di Fano.
Sebbene questi siti non facciano parte dell’itinerario giacobeo e siano generalmente fuori dalla portata del pellegrino convenzionale, conoscere la loro esistenza aggiunge profondità culturale al viaggio: la comarca di Terra Chá è stata abitata sin da tempi remoti, e Abadín è erede di tutta questa storia millenaria.
- Mulino di Corvite: tra gli attrattivi etnografici, vale la pena menzionare il Muíño de Corvite, un antico mulino per cereali restaurato che è diventato un’aula etnografica. Si trova nella parrocchia di Corvite, sulle rive del fiume A Fraga, e al suo interno si mostrano le funzioni tradizionali del mulino e dei mestieri agricoli associati.
Esiste infatti un percorso dei mulini segnalato che parte da questo luogo e segue il canale del fiume Anllo passando per vari mulini in diversi stati di conservazione. Se un pellegrino ha un giorno extra di riposo (qualcosa di poco abituale ma possibile), questa visita gli offrirebbe un’immersione nella cultura rurale galiziana e nelle sue tradizioni agricole.
In sintesi, ciò che si può vedere ad Abadín sono principalmente particolari legati al Cammino stesso (chiesa, croceiro, ponti) e all’ambiente naturale e storico locale. Non aspettarti grandi musei o monumenti sfarzosi, ma angoli semplici e pieni di fascino.
Gastronomia e tradizioni locali
Una delle gioie del Cammino è provare la gastronomia tipica di ogni zona. In tutta Terra Chá, la cucina è tradizionale galiziana, con una forte presenza di prodotti della terra e dell’allevamento. Essendo una comarca principalmente agricola, abbondano le ottime carni di vitello galiziano e di maiale, così come i derivati del latte.
In effetti, molto vicino si trova Vilalba, cuore di Terra Chá, celebre per la sua gastronomia, soprattutto per il formaggio San Simón da Costa (un formaggio affumicato a denominazione di origine) e per i polli allevati all’aperto o caponi di alta qualità. Probabilmente nei mesones il pellegrino potrà degustare queste delizie: una tapa di formaggio San Simón, un caldo galiziano casalingo o una buona bistecca di vitello sono prelibatezze locali consigliabili dopo una lunga camminata.
Non mancano nella zona piatti tipici galiziani come il polpo alla feria, la torta di carne o di tonno, e dolci casalinghi semplici. Il miele di O Xistral e altri prodotti autoctoni (come i grelos in stagione, le castagne in autunno, ecc.) fanno parte del mercato locale.
Per quanto riguarda festività e usanze, Abadín conserva il sapore delle romerías e delle fiere agricole di un tempo.
Spicca soprattutto la Fiera di Santos di Gontán, una fiera zootecnica tradizionale che si celebra ogni anno all’inizio di novembre (il primo sabato del mese) a Gontán. Questa fiera centenaria riunisce in un solo giorno abitanti, allevatori e visitatori attorno alla compravendita di bestiame e prodotti autunnali, con concorsi per premiare il miglior esemplare di mucca, cavallo, ecc., e dimostrazioni di macchinari e attrezzi agricoli.
Inoltre, si organizzano altre celebrazioni come la Festa della Sardiñada di Fine Estate (una sagra popolare delle sardine al termine dell’estate) e giornate di valorizzazione dei prodotti agroalimentari della zona.
Nel calendario religioso, ogni parrocchia ha la sua festa patronale: per esempio, nella parrocchia di Abadín si onora Santa María l’8 settembre, a Romariz si celebra San Xoán il 24 giugno (con i tradizionali falò di San Giovanni), e il 25 luglio (giorno di Santiago Apostolo) ci sono feste nelle parrocchie di Moncelos e Quende, tra le altre.
Perché scegliere il Cammino del Nord? Confronto con altri percorsi
Molti pellegrini si chiedono quale Cammino di Santiago scegliere, dato che esistono molteplici percorsi (Francese, Primitivo, Portoghese, del Nord, ecc.), ognuno con la propria personalità. Se sei arrivato ad Abadín è perché hai optato per il Cammino del Nord, un percorso costiero e settentrionale che ha diverse particolarità:
- Paesaggi e ambiente: questo percorso offre una combinazione unica di mare e montagna. Specialmente nelle prime tappe, alterna spiagge impressionanti e scogliere cantabriche con montagne e boschi rigogliosi. È un percorso apprezzato per la sua bellezza scenica e varietà di ecosistemi, qualcosa di diverso rispetto al Cammino Francese (più interno) o al Portoghese (più dolce e litorale atlantico).
Come riferimento, il percorso del cammino di Santiago da Santander a Gijón percorre gran parte della costa cantabrica, combinando tratti di mare e montagna. I dislivelli sono moderati e i paesaggi di grande bellezza, il che lo rende un itinerario molto attraente anche se un po’ più impegnativo fisicamente rispetto ad altre opzioni.
In generale, il Cammino del Nord è considerato abbastanza impegnativo: il terreno è irregolare, con frequenti salite e discese, maggiore umidità e tappe leggermente più lunghe in alcuni casi. Questo non deve scoraggiare, ma prepararci a una sfida gratificante. La minore affluenza di pellegrini implica anche più tranquillità e un’esperienza forse più introspettiva.
- Atmosfera e servizi: essendo meno frequentato del Cammino Francese, offre un’atmosfera più tranquilla e autentica, con alloggi meno affollati (salvo in altissima stagione) e paesi dove il pellegrino è ancora una piacevole novità. Tuttavia, l’infrastruttura è sufficiente: troverai pensioni praticamente in ogni tappa.
- Alternative come il Cammino Portoghese: d’altra parte, il Cammino Portoghese (nelle sue varianti interne o costiere) è un altro percorso molto popolare, di difficoltà generalmente minore. Le sue tappe sono più pianeggianti e il clima più mite, ideali per principianti o pellegrini che cercano un percorso meno impegnativo.
Se lo confrontiamo con il del Nord, il Portoghese non presenta grandi montagne: è un tragitto più dolce, seppur altrettanto pittoresco, passando per bellissimi paesaggi rurali di Portogallo e Galizia.
- Per esempio, rotte del Cammino Portoghese sulla costa, come il cammino portoghese da Porto a A Guarda presentano un tracciato molto accessibile, con buoni sentieri e un’atmosfera marittimo-lusitana.
- Poi, il cammino da A Guarda a Santiago continua lungo la costa galiziana dalla foce del Miño fino a Compostela. Qui troverai tratti praticamente pianeggianti, passerelle in legno lungo il mare e viste aperte, che risultano ideali per tappe rilassate o di recupero.
In conclusione, scegliere il Cammino del Nord significa puntare su un percorso meno affollato, ricco di paesaggi costieri e montuosi, e carico di storia (è stata una delle prime vie giacobee usate nel Medioevo).
Abadín è un esempio degli incanti discreti che nasconde questa via: un paese tranquillo, con la sua cultura rurale intatta, che accoglie il pellegrino in mezzo a prati infiniti e monti leggendari. Non avrà le maestose cattedrali di altri percorsi, ma sì l’autentica essenza galiziana in ogni croceiro, in ogni fiera paesana e nel sorriso della sua gente.