La Via dei Catari è un itinerario affascinante che percorre il sud della Francia seguendo le tracce di un movimento spirituale perseguito durante il Medioevo. Castelli sospesi su dirupi, sentieri di montagna, villaggi fermi nel tempo… tutto qui sembra sussurrarti storie di resistenza, fede e trasformazione.

Se hai già percorso il Cammino di Santiago —o lo hai nella tua lista di esperienze—, questo percorso alternativo potrebbe conquistarti per il suo carico simbolico e la sua bellezza naturale. Lungo questa guida, scoprirai perché la Via dei Catari merita un posto nella lista di ogni camminatore curioso e in cerca di qualcosa di più dei paesaggi.

 

Chi erano i Catari?

I catari erano seguaci di una dottrina cristiana considerata eretica dalla Chiesa Cattolica.

La loro visione dualista del mondo —una lotta costante tra il bene spirituale e il male materiale— li portava a rifiutare la ricchezza, i beni terreni e l’autorità papale. Sostenevano una vita austera, senza violenza, e promuovevano l’uguaglianza spirituale tra uomini e donne. In un’epoca segnata dal potere della Chiesa e dalle gerarchie feudali, questo era, a dir poco, rivoluzionario.

Questa corrente si sviluppò con forza nel Languedoc (l’attuale sud della Francia), specialmente tra i secoli XI e XIII. Tuttavia, la sua popolarità fu anche la sua condanna. La Chiesa li dichiarò eretici e, nel 1209, con il supporto della monarchia francese, venne lanciata la Crociata Albigese: una campagna brutale che distrusse città, abbatté intere comunità e perseguitò fino all’estinzione i catari.

Anche se scomparvero come gruppo religioso, la loro impronta rimase nell’immaginario collettivo, nelle fortezze impossibili da conquistare e nei sentieri che oggi possiamo percorrere alla ricerca della storia.

 

La Via dei Catari: percorso, tappe e attrazioni

Conosciuta come Le Sentier Cathare (GR-367), è un sentiero di lunga percorrenza che attraversa la regione dell’Occitania, nel sud della Francia. Si estende da Foix, nel dipartimento dell’Ariège, fino a Port-la-Nouvelle, sulle rive del Mediterraneo, o fino a Duilhac-sous-Peyrepertuse, se l’obiettivo è concentrarsi sul nucleo più simbolico del catarismo.

In totale, sono circa 250 km, distribuiti abitualmente in 12 a 14 tappe, sebbene possa essere adattato in base al ritmo del camminatore. È un percorso impegnativo, con dislivelli considerevoli, ideale per escursionisti esperti o per chi è disposto a affrontare una sfida che ricompensa ogni sforzo con paesaggi indimenticabili.

 

Itinerario

La Via dei Catari può essere suddivisa in tratti adattabili al ritmo e alla forma fisica di ciascun camminatore. Di seguito ti proponiamo una proposta di tappe classiche, con origine, destinazione e distanza approssimativa, ideale per percorrere l’intero cammino da Foix a Port-la-Nouvelle.

  • Tappa 1: Foix – Roquefixade (17 km)

 

  • Tappa 2: Roquefixade – Montségur (15 km)

 

  • Tappa 3: Montségur – Comus (12 km)

 

  • Tappa 4: Comus – Espezel (17 km)

 

  • Tappa 5: Espezel – Puivert (18 km)

 

  • Tappa 6: Puivert – Quillan (22 km)

 

  • Tappa 7: Quillan – Puilaurens (21 km)

 

  • Tappa 8: Puilaurens – Caudiès-de-Fenouillèdes (16 km)

 

  • Tappa 9: Caudiès – Quéribus (21 km)

 

  • Tappa 10: Quéribus – Duilhac-sous-Peyrepertuse (9 km)

 

  • Tappa 11: Duilhac – Tuchan (14 km)

 

  • Tappa 12: Tuchan – Durban-Corbières (17 km)

 

  • Tappa 13: Durban – Port-la-Nouvelle (23 km)

 

Questa distribuzione può essere adattata in base al tempo disponibile, all’alloggio e alla condizione fisica del camminatore. Alcuni tratti possono essere prolungati o accorciati, e ci sono varianti che collegano altre vie di escursionismo nel sud della Francia.

 

Punti principali di interesse

 

  • Foix: l’inizio dal sapore medievale. Il viaggio inizia in questa piccola città circondata dalle montagne e coronata da un castello del X secolo. Il suo centro storico respira storia, ed è un luogo ideale per acclimatarsi prima di iniziare la traversata.

 

  • Montségur: l’anima del catarismo. Salire al suo castello è molto più di una semplice camminata: è un atto di connessione con la memoria collettiva. Fu qui che, dopo un lungo assedio nel 1244, oltre 200 catari furono bruciati vivi per essersi rifiutati di rinunciare alla loro fede. La salita è impegnativa, ma le viste e l’energia del luogo ripagano ampiamente.

 

  • Puivert: la cultura come rifugio. Il castello, più che una roccaforte militare, era uno spazio culturale. Qui si riunivano trovatori e poeti ai tempi dei catari. Oggi, la sua torre del donjon offre una panoramica unica sulla valle.

 

  • Quéribus e Peyrepertuse: fortezze impossibili. Situate su speroni rocciosi, entrambe sembrano sfidare il tempo anche oggi, secoli dopo la loro costruzione. Salire alle loro torri è guardare il mondo da una prospettiva diversa, con i Pirenei da un lato e il Mediterraneo dall’altro.

 

  • Port-la-Nouvelle: una fine sul mare. Arrivare al mare dopo giorni di montagna è un simbolo di liberazione. Qui si chiude il cerchio: dall’interno dei castelli all’apertura sull’orizzonte.

 

Un viaggio tra storia, paesaggio e spiritualità

Ogni tappa di questo percorso è impregnata di simbolismo, che lo rende molto più di una semplice escursione turistica. È un cammino di introspezione, di connessione con il passato e con se stessi. È anche un’opportunità per contemplare la bellezza del sud della Francia nel suo stato più puro: villaggi di un tempo, sentieri che attraversano vigneti e montagne, cieli aperti che invitano a fermarsi e respirare.

È, senza dubbio, un percorso per chi non cerca solo di camminare, ma di comprendere.

 

È possibile collegarlo al Cammino di Santiago?

La risposta è sì, e non solo in termini fisici, ma anche spirituali.

Da Foix, è possibile collegarsi alla Via Tolosana del Cammino di Santiago (anche chiamata Cammino di Arles). Questo percorso jacobeo attraversa i Pirenei attraverso il Colle di Somport e prosegue verso Jaca, dove si unisce al Cammino Francese. In questo modo, il pellegrino può iniziare il suo viaggio nelle fortezze catarine e concluderlo nella tomba dell’Apostolo Giacomo, unendo due esperienze trasformative.

Il collegamento non è immediato né diretto, ma esiste. Alcuni camminatori scelgono di progettare il proprio percorso unendo entrambe le rotte. Chi percorre prima il Sentiero Cathare e poi si unisce al Cammino di Santiago vive un’esperienza doppiamente arricchente: prima una storia dimenticata, poi un cammino universale.

È perfettamente possibile fare la Route des Cathares al contrario, iniziando da Port-la-Nouvelle e concludendo a Foix. Questa scelta inversa non solo facilita il collegamento con la via jacobea, ma aggiunge anche un potente componente simbolico: si parte dal Mar Mediterraneo.

 

Somiglianze e differenze con il Cammino di Santiago

Sia il Cammino di Santiago che la Route des Cathares hanno una cosa in comune: non sono solo percorsi, sono processi. Tuttavia, presentano differenze notevoli che è bene considerare:

 

Infrastrutture

Nel Cammino, specialmente in percorsi come il Cammino del Nord da Santander fino a Gijón, la segnaletica è eccellente, ci sono ostelli, ristoranti e servizi in quasi tutte le tappe. La Route des Cathares, al contrario, è più selvaggia. Ci sono villaggi dove non ci sono alloggi, quindi la pianificazione è essenziale.

 

Afflusso

Mentre percorsi come il Cammino Portoghese da Oporto a A Guarda accolgono migliaia di pellegrini ogni anno, la Route des Cathares mantiene un profilo molto più basso. Questo potrebbe essere uno svantaggio per alcuni, ma una benedizione per chi cerca solitudine e silenzio.

 

Spiritualità

Il Cammino di Santiago ha un componente cristiano tradizionale legato all’Apostolo, ma è anche diventato un’esperienza spirituale ampia, aperta a tutti. La Route des Cathares si collega a una spiritualità alternativa, una ricerca interiore legata alla dissidenza, alla resistenza e al distacco.

 

Paesaggio

Se preferisci la costa atlantica, puoi percorrere il Cammino da A Guarda a Santiago. Ma se preferisci sentieri montani, castelli sospesi e panorami infiniti, la Route des Cathares ti lascerà senza fiato.

 

Preparazione

Per arrivare alla Cattedrale di Santiago puoi contare sull’aiuto di agenzie specializzate nel Cammino di Santiago che facilitano molto la logistica. Per quanto riguarda la Route des Cathares, sei tu, il tuo zaino e la mappa. È un’esperienza più autonoma, più “selvaggia”, ma anche più libera.

 

Consigli pratici per preparare il tuo viaggio

  • Periodo consigliato: primavera (aprile-giugno) e autunno (settembre-ottobre). L’estate può essere molto calda e secca, e l’inverno porta neve nelle tappe più alte.

 

  • Livello fisico: medio-alto. Ci sono dislivelli importanti, soprattutto nelle tappe di montagna.

 

  • Alloggio: chambres d’hôtes, case rurali, piccoli alberghi. È necessario prenotare in anticipo.

 

  • Ristorazione: non tutti i villaggi hanno bar o ristoranti. Portare provviste è essenziale.

 

  • Segnaletica: buona in generale, ma alcuni tratti possono essere confusi. Applicazioni di mappe offline o GPS sono sempre consigliabili.

 

  • Documentazione: portare una guida storica sul catarismo arricchisce enormemente l’esperienza.

 

L’esperienza del pellegrinaggio oltre Compostela

E se il vero cammino non avesse una meta fissa? E se l’apprendimento non dipendesse dal raggiungere un luogo sacro, ma dal percorso stesso?

La Route des Cathares offre proprio questo: una esperienza di distacco. Non c’è una Compostela che ti aspetta alla fine, ma c’è silenzio, castelli, vento, fatica e rivelazione. È un percorso che ti parla senza parole, che non ha bisogno di folle per essere significativo.

Per molti, percorrerlo è una preparazione ideale per affrontare il Cammino di Santiago con occhi nuovi. Altri lo vedono come un’alternativa per continuare a camminare, dopo essere arrivati a Santiago.

 

Vale la pena percorrere la Route des Cathares?

Sì, e ancora di più se cerchi un esperienza diversa, profonda e autentica. Questo percorso non offre comodità, non garantisce ostelli ogni dieci chilometri né gruppi internazionali che camminano con te. Ciò che ti offre è tempo. Spazio. Domande. Connessione.

È un cammino per chi cerca qualcosa di più. Per chi non teme di perdersi un po’ per ritrovarsi del tutto. Per chi sa che il silenzio, a volte, dice più di mille parole.

E tu? Ti sentiresti pronto a seguire le tracce degli ultimi eretici?