Ci sono molti modi di vivere il Cammino di Santiago. Alcuni lo percorrono cercando una sfida fisica. Altri, un’esperienza spirituale o un viaggio culturale. Ma ci sono anche persone che lo vivono da un altro punto di vista: quello dell’accoglienza, del servizio e della generosità disinteressata. Se ti sei mai chiesto di restituire a questa esperienza tutto ciò che ti ha donato — o semplicemente vuoi far parte di qualcosa di autentico — diventare volontario può essere la tua prossima tappa.

Il volontariato sul Cammino è un’opportunità per connetterti con persone da tutto il mondo, aiutare i pellegrini e mantenere viva una delle tradizioni più umane d’Europa. Ti raccontiamo tutto quello che devi sapere per fare questo passo, come partecipare e su quali percorsi il tuo aiuto può essere più utile. Perché sì: chiunque abbia motivazione, tempo e spirito solidale può farlo.

 

Lo spirito del volontariato giacobeo

Ogni anno, migliaia di volontari dedicano parte del loro tempo a rendere possibile il Cammino. Lo fanno pulendo, cucinando, informando, orientando… e soprattutto, ascoltando.

Perché il volontariato qui non è un lavoro: è una forma di accoglienza. È nato con gli antichi ospedali dei pellegrini e oggi si mantiene vivo grazie a reti come gli Ospitalieri Volontari, l’Ufficio del Pellegrino di Santiago o molte associazioni locali.

Il profilo del volontario è vario: giovani, pensionati, professionisti in anno sabbatico, ex pellegrini o semplicemente persone desiderose di donare tempo utile. Tutti condividono l’entusiasmo di creare un ambiente di rispetto, ospitalità e cura reciproca. E non serve avere esperienza. Solo volontà, empatia e uno zaino pieno di voglia.

Molti assicurano che essere volontario è tanto trasformativo quanto percorrerlo a piedi, o anche di più. Perché il servizio ti mette al centro del viaggio degli altri. E questo ti insegna, ti connette e ti cambia.

 

Forme di volontariato: oltre l’essere ospitaliero

Ospitalieri negli ostelli

La forma più tradizionale di collaborazione è essere ospitalieri in un ostello del Cammino. Da Roncisvalle fino a Santiago, decine di ostelli pubblici e a donativo funzionano grazie a persone che dedicano il loro tempo in modo altruista. Le loro mansioni sono aprire l’ostello, timbrare le credenziali, preparare i pasti, pulire le strutture e conversare con i pellegrini alla fine della giornata.

In genere, si richiede un minimo di 15 giorni di servizio e aver già percorso qualche tratto del Cammino. Le formazioni specifiche — che includono assistenza di base, risoluzione di conflitti e gestione quotidiana — si organizzano più volte all’anno. Inoltre, non è necessario avere esperienza precedente nel volontariato, anche se si apprezza un atteggiamento flessibile e risoluto.

 

Punti di accoglienza e informazione

Un’altra opzione è collaborare in punti informativi per pellegrini, soprattutto a Santiago de Compostela. Qui ogni giorno arrivano migliaia di persone che hanno bisogno di orientamento, aiuto o semplicemente di essere accolte con un sorriso. L’Ufficio del Pellegrino lancia ogni anno la sua campagna di volontariato multilingue, aperta a chi ha già percorso qualche tratto del Cammino.

I volontari rispondono a domande, aiutano a compilare moduli, consegnano la Compostela e offrono orientamento su alloggio, trasporti o cosa fare al termine del percorso. È un’esperienza intensa, soprattutto in alta stagione, ma anche molto arricchente per il contatto diretto con persone che hanno appena completato una tappa importante nella loro vita.

 

Squadre di manutenzione, segnaletica e pulizia

I sentieri non si mantengono da soli. Esistono gruppi di volontari che, durante i weekend o le vacanze, controllano la segnaletica, puliscono i sentieri, riparano arredi o ridipingono le famose frecce gialle.

Queste attività sono solitamente organizzate da associazioni locali e non richiedono esperienza precedente. Sono ideali per chi può impegnarsi solo pochi giorni o vuole contribuire in modo più pratico.

 

Progetti ambientali e sociali

Parallelamente, varie ONG e associazioni giacobine sviluppano progetti di sostenibilità, integrazione sociale o educazione lungo i percorsi. Dalle compostiere comunitarie in Galizia a laboratori con persone migranti in Navarra, il Cammino è anche uno spazio per la trasformazione sociale.

Esistono anche iniziative con giovani, gruppi a rischio di esclusione, camminatori con disabilità o progetti scolastici. Se il tuo profilo professionale è legato all’educazione, all’ambiente o al sociale, questo tipo di volontariato può aprirti una porta ancora più profonda.

 

Requisiti e come partecipare (aggiornato al 2025)

Diventare volontario è alla portata di più persone di quanto immagini. Però è utile conoscere alcuni requisiti affinché l’esperienza sia fluida sia per te che per le persone che servirai.

 

Chi può partecipare?

    • Maggiorenni, anche se alcune organizzazioni fissano l’età minima a 21 anni.
    • Aver percorso almeno 100 km a piedi o 200 km in bici, per comprendere in prima persona l’esperienza del pellegrino.
    • Livello conversazionale di spagnolo, inglese o altra lingua straniera (molto apprezzato francese, tedesco o portoghese).
  • Atteggiamento proattivo, flessibile e con buona predisposizione a convivere e collaborare.

 

Formazione e impegno

  • Corso di formazione preliminare (in presenza o online, solitamente della durata di un fine settimana).

 

  • Assicurazione di responsabilità civile o infortuni (fornita o richiesta).

 

  • Soggiorno minimo di 15 giorni nella maggior parte degli ostelli. Alcune organizzazioni permettono soggiorni più brevi in punti informativi o per compiti specifici.

 

Il processo di candidatura si apre tra gennaio e marzo, anche se alcuni percorsi e associazioni accettano candidature durante tutto l’anno. È consigliabile seguire i social network e le newsletter delle associazioni giacobine.

 

Itinerari del Cammino e il loro potenziale per il volontariato

Il Cammino di Santiago non è un solo percorso, ma una rete di itinerari che attraversano gran parte dell’Europa. Alcuni di questi itinerari hanno più infrastrutture, più flusso di pellegrini e maggiori necessità di supporto. Altri, invece, offrono un’esperienza più intima e rurale, ideale per chi cerca tranquillità o vuole sfuggire alla massificazione.

 

Cammino Francese

È il più popolare. Da Roncisvalle a Santiago, attraversa città come Pamplona, Logroño, Burgos o León. Qui si concentrano la maggior parte degli ostelli gestiti da ospitalieri volontari. È anche dove si offrono più posti. L’accoglienza è massiccia tra maggio e ottobre. È necessario personale quotidiano per gestire i turni, specialmente in punti nevralgici come Sarria.

 

Cammino del Nord

Un’opzione costiera, più impegnativa fisicamente ma con paesaggi spettacolari. Tra Santander e Gijón, troverai diversi ostelli dove servono sempre mani in più. Se vuoi conoscere questo percorso dall’interno, puoi consultare questa proposta di Cammino di Santiago da Santander a Gijón, un modo eccellente per combinare la tua esperienza da pellegrino con giorni di servizio successivi.

 

Cammino Portoghese (Centrale)

È il secondo percorso più frequentato. Se vuoi fare solo la parte spagnola, parte da Tui (in Galizia) e attraversa località come Pontevedra o Padrón. Nelle stagioni alte (luglio, agosto e Settimana Santa) sono necessari rinforzi costanti nei suoi ostelli municipali, sia per gli ospitalieri che per i compiti logistici di supporto.

 

Cammino Portoghese lungo la Costa

Una variante sempre più popolare, che percorre la costa atlantica da Porto fino ad A Guarda. In questa zona, la diversità culturale dei pellegrini è enorme, cosa che rende particolarmente preziosa la conoscenza delle lingue.

Puoi conoscere questo percorso nel Cammino di Santiago da Porto ad A Guarda e valutare poi di fermarti come volontario in località come Baiona, Nigrán o Vigo.

Se hai poco tempo, puoi collaborare su tratti più brevi come il Cammino da A Guarda a Santiago, ideale per combinare alcuni giorni di cammino con attività di accoglienza. In questo tratto ci sono tre ostelli municipali che apprezzano la presenza di volontari nelle stagioni medie e alte.

 

Altri itinerari

  • Cammino Primitivo: più impegnativo, ma profondamente autentico. Gli ospitalieri qui si confrontano spesso con sfide fisiche e condizioni più rustiche.

 

  • Via de la Plata e Sanabrés: ideale per chi cerca percorsi meno frequentati ma ugualmente ricchi.

 

  • Cammino Inglese, Aragonese o Mozarabe: opzioni per volontari più esperti o flessibili, dove ogni giorno di servizio può fare una vera differenza.

 

Quando è il momento migliore per fare il volontario

  • Primavera (aprile-maggio): il Cammino fiorisce con camminatori nazionali e scolastici. Ottima opportunità per debuttare come ospitaliero.

 

  • Estate (giugno-agosto): domanda altissima. Più turni disponibili, ma anche maggiore intensità.

 

  • Autunno (settembre-ottobre): atmosfera più serena, meno pellegrini e un’energia speciale.

 

  • Inverno: ideale per chi cerca un’esperienza intima. Anche se ci sono meno ostelli aperti, quelli attivi in questa stagione sono vitali per i camminatori più coraggiosi.

 

Esperienze reali: voci che ispirano

“Sono arrivata con paura di sbagliare e sono partita con la certezza che il volontariato mi avesse cambiata… di nuovo.” — Ana, ospitaliera a Nájera.
“A Ribadeo cucinavamo per 40 persone ogni sera. Non sapevo di poter fare così tanto con così poco.” — Miguel, volontario veterano.
“Rifarlo ogni anno finché posso. È la cosa che più somiglia ad essere a casa lontano da casa.” — Claire, volontaria dalla Francia.
“A Santiago ho visto piangere di emozione pellegrini di paesi che neanche sapevo dove fossero. Non avevo mai sentito qualcosa di così universale.” — José, punto accoglienza all’Ufficio del Pellegrino.

 

Consigli pratici per un’esperienza indimenticabile

  • Porta abbigliamento comodo, leggero e facile da lavare.

 

  • Prepara qualche ricetta semplice: pasta, insalate fredde, piatti con legumi.

 

  • Impara frasi base in diverse lingue.

 

  • Ascolta più di quanto parli.

 

  • Rispetta la cultura dei pellegrini, anche se non condividi le loro motivazioni.

 

  • Non cercare di controllare tutto. Il Cammino ha il suo ritmo.

 

E soprattutto: goditi il presente. Servire è anche un modo di camminare.

 

Risorse per informarti e iscriverti

  • Federazione Spagnola delle Associazioni del Cammino di Santiago: formazione e posti come ospitaliero.
  • Ufficio del Pellegrino (Santiago): volontariato multilingue all’arrivo.
  • Associazioni locali: percorsi meno affollati, compiti diversi.

 

Il Cammino di Santiago è molto più di una camminata. È una rete umana, uno scambio di esperienze, un modo di stare nel mondo. Se l’hai mai percorso, sai cosa significa un gesto gentile, un letto pulito o un sorriso sincero alla fine della tappa. Ora hai l’opportunità di essere tu a offrirlo. Di essere dall’altra parte dell’accoglienza. Di costruire ospitalità con le tue mani e il tuo tempo.

Perché camminare trasforma… ma anche servire. Ti va di provarci?.